Crisi «coronavirus» come opportunità per il dialogo intergenerazionale

Pro Juventute e Pro Senectute puntano a rafforzare ulteriormente la solidarietà fra le generazioni creatasi durante la pandemia. È il momento di dare voce alle istanze di politica sociale avanzate sia dai giovani che dagli anziani, per trovare soluzioni che soddisfino tutti.

17 giugno 2021

Le presidenti delle due maggiori organizzazioni svizzere al servizio rispettivamente dei giovani e degli anziani si sono incontrate a Zurigo per tracciare un primo bilancio di questi ultimi difficili mesi. Entrambe la pensano allo stesso modo: «Proprio in una fase come questa, in cui molti sono afflitti da timori esistenziali in seguito alla crisi del coronavirus, abbiamo bisogno tutti – giovani e anziani – di guardare avanti», dichiara Eveline Widmer-Schlumpf, presidente del Consiglio di fondazione di Pro Senectute Svizzera. «Nonostante i forti disagi patiti dai giovani durante la pandemia, la solidarietà nei confronti di chi ha più anni sulle spalle non è venuta meno. Anzi: la generazione dei giovani si è dimostrata disponibile a limitare le proprie libertà per proteggere gli altri», aggiunge Barbara Schmid-Federer, presidente del Consiglio di fondazione di Pro Juventute.

Solidarietà concreta durante la crisi

La consapevolezza che giovani e anziani, uniti in quanto membri attivi della società, possono superare anche grandi difficoltà influirà sulla nostra convivenza e sul modo in cui affronteremo le sfide future. Non dobbiamo fare altro che favorire questo spirito di solidarietà fra le generazioni e spingere la politica a farsi carico delle istanze di entrambe le fasce d’età – questo in sintesi è l’auspicio delle due organizzazioni.

Istanze condivise

  • Serve una strategia post-pandemia che coinvolga tutte le generazioni.
  • Serve una soluzione efficace sul fronte della previdenza per la vecchiaia.
  • Serve una politica ambientale sostenibile per tutti i cittadini.

«Servono progetti che tengano conto degli interessi di tutte le fasce d’età», sottolinea Barbara Schmid-Federer. «Solo insieme siamo più forti e solo insieme possiamo impostare gli importanti dibattiti prossimamente all’ordine del giorno nell’ottica di una coesione sociale costruttiva, che guardi al futuro senza lasciare indietro nessuno», aggiunge Eveline Widmer-Schlumpf.

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