La terza fase del mandato precauzionale riguarda l’attuazione da parte della persona designata. Questa persona ha compiti e obblighi chiaramente definiti, e si assume una grande responsabilità. Annina Spirig, specialista di misure precauzionali, spiega perché è importante eseguire il mandato con grande accuratezza.
Insieme al mandante, la protagonista della fase di attuazione del mandato precauzionale – che entra in scena proprio in questo momento – è la persona designata per la sua esecuzione. Essa assume ufficialmente il proprio incarico non appena si conclude il processo di convalida presso l’autorità di protezione degli adulti (APMA). A questo punto, può comprovare il proprio ruolo di mandatario di fronte a terzi esibendo il certificato rilasciato dall’autorità e far valere le proprie competenze nell’adempimento del mandato. Banche, assicurazioni e istituti per anziani devono accettare tale certificato.
Al di là delle questioni amministrative e organizzative, nella fase di attuazione occorre prendere coscienza del nuovo ruolo che si è chiamati ad assumere: la persona designata non agisce più solo come figlio o figlia, amico o amica, ma si ritrova ad adempiere ufficialmente compiti e obblighi dettati dalle norme di legge sul mandato. Deve sempre agire nell’interesse del mandante incapace di discernimento. Se in un determinato ambito ha interessi che si trovano in conflitto con quelli del mandante, deve informarne l’APMA.
Il mandato precauzionale definisce chiaramente i poteri e i compiti della persona designata. Se quest’ultima intende derogarvi, deve rivolgersi all’APMA, la quale decide in che modo è possibile integrare o interpretare il mandato. Una situazione di questo genere può verificarsi, ad esempio, quando sarebbe opportuno vendere una casa ma il mandato non prevede questa facoltà.
La persona designata ha un obbligo di rendiconto e di documentazione: in qualsiasi momento deve essere in grado di fornire a terzi informazioni sulla gestione degli affari. A differenza di quanto avviene con i curatori, non vengono svolti controlli regolari in merito. Tuttavia, l’obbligo di rendiconto può divenire effettivo quando il mandante riacquista la capacità di discernimento o quando viene a mancare e la comunione ereditaria chiede conto della gestione dei suoi averi. Infine, la persona designata è responsabile dell’esecuzione fedele e diligente del mandato precauzionale. Se, ad esempio, non richiede i rimborsi alla cassa malati e ciò comporta una perdita, ne risponde con il proprio patrimonio privato. È dunque importante che esegua il mandato con la massima diligenza, anche per proteggere sé stessa.