Pro Senectute canton Zurigo fa da pioniera: è infatti la prima organizzazione cantonale Pro Senectute a offrire consulenza alle persone designate con mandato precauzionale. Qual è il contenuto di queste consulenze? L’abbiamo chiesto a Katja Zulauf, responsabile del progetto pilota di Pro Senectute canton Zurigo.
Katja Zulauf: Dall’introduzione del nuovo diritto di protezione degli adulti nel 2013, è possibile designare in modo autonomo nel mandato precauzionale una persona di fiducia che, qualora subentri un’incapacità di discernimento, si occupi della cura della persona e degli interessi patrimoniali e funga da rappresentante nelle questioni legali. Purtroppo è solo durante la fase di convalida presso l’autorità di protezione degli adulti che molte persone designate con mandato precauzionale si rendono conto della responsabilità e del lavoro che ne derivano. Troppo spesso il gravoso impegno connesso a questo incarico le induce a tirarsi indietro. Questa decisione fa sì che venga istituita per i mandanti una curatela, proprio quello che in realtà si voleva evitare.
Pro Senectute canton Zurigo, consapevole di questo problema, offre ai mandatari una consulenza e un’assistenza personalizzate e calibrate in base al mandato e alla situazione. Forniamo loro tutte le informazioni necessarie e li seguiamo passo per passo, mettendoli nella condizione di svolgere il loro mandato con competenza e professionalità. In questo modo si crea una situazione vantaggiosa per tutti i soggetti coinvolti.
Possono sottoporci qualsiasi questione che riguardi l’esecuzione del mandato precauzionale. Se la situazione e la problematica dovessero risultare troppo complesse per noi, le mettiamo in contatto con istanze terze e le seguiamo nell’interazione con queste ultime.
Il mandato precauzionale si estingue in tre diverse circostanze.
In tutti e tre i casi, alla data di estinzione, i mandatari devono presentare un conto finale che dimostri come hanno gestito il mandato: nel primo caso quest’obbligo è nei confronti della persona che ha redatto il mandato precauzionale, nel secondo caso nei confronti del successore – ad esempio la seconda persona designata nel mandato precauzionale o il curatore nominato dall’APMA – mentre nel terzo caso nei confronti della comunione ereditaria.
In caso di decesso del mandante va tenuto presente che il mandato precauzionale perde la sua validità e si estingue. Il mandatario è tenuto a informare del decesso tutti gli interlocutori e a redigere un rapporto di gestione con conto finale. Non è possibile sostenere ulteriori spese, né conferire incarichi o pagare fatture. Dopo il decesso, la responsabilità ricade sulla comunione ereditaria. Per prima cosa occorre procedere a determinarla. Gli eredi hanno il diritto di accettare o rifiutare l’eredità. Solo la comunità ereditaria attestata da certificato d’eredità può agire per conto della persona deceduta dopo la sua morte. Inoltre consigliamo ai mandatari di conservare per almeno dieci anni documenti come le dichiarazioni d’imposta.
Di chiamarci il prima possibile. Inquadrare tutto correttamente fin dall’inizio è meglio che correre ai ripari poi. Per tutelarsi, conviene richiedere una consulenza in più che una in meno. I mandatari sono infatti chiamati a rispondere con il proprio patrimonio.